martedì 2 febbraio 2016

MEDIUM SENZA MEDIUM


Nel libro MEDIUM SENZA MEDIUM, pubblicato nel dicembre 2015 con Bulzoni da Valentina Valentini e Cosetta Saba, diversi studiosi si interrogano sui destini dell'arte video dopo gli anni '90.  Nell'ultima decade del secolo scorso, con la diffusione del W.E.B. in U.S.A. (e in Italia una decina di anni dopo), si è assistito a una modificazione provocata dalle nuove tecnologie informatiche, che ha portato all'assimilazione del video in diverse pratiche artistiche, alla sua proliferazione e conseguente rinominazione all'interno del contenitore del cinema, alla cancellazione delle teorie sul video, e, in definitiva, all'annullamento del termine "video-arte".  "Nel XXI secolo, la turbolenza dell'immagine elettronica, in quale pieghe si raccoglie? ", questa è la domanda che questo libro pone a quanti si interessano come teorici di video, e, magari, anche a quanti lo praticano.

VALENTINA VALENTINI insegna Arti performative e Arti elettroniche digitali all'Università di Roma La Sapienza, e ha dedicato diversi studi al teatro del Novecento, alle interferenze tra teatro e nuovi media e alle arti elettroniche. Dal 1987 al 1995 ha diretto la Rassegna Internazionale del Video d'autore di Taormina Arte, il cui sito si può visitaresu web. In particolare si citano qui due libri seminali sul video, Le storie del video e Le Pratiche del video, ambedue pubblicati da Bulzoni nel 2003, che rappresentano una testimonianza unica nel suo genere sul video, esplorato sia dalla prospettiva di teorici, (da Hal Foster a Rosalind Krauss a Raymond  Bellour, per citarne solo alcuni) sia dagli stessi artisti come Bill Viola, Godard, Paolo Rosa di Studio Azzurro, quando ancora gli artisti esponevano nella scrittura il loro pensiero.  

Il libro, che contiene saggi di Milo Adami, Alessandro Amaducci, Raymond Bellour, Philippe Dubois, Jean - Paul Fargier, Raul Grisolia, Sandra Lischi, Cosetta Saba e Valentina Valentini, è stato presentato in Accademia il 28 gennaio da tre persone che in modo diverso si sono occupate di temi attinenti alle arti visuali, al video e alle nuove tecnologie:

CECILIA CASORATI insegna Fenomenologia delle arti contemporanee all'Accademia di Belle arti di Roma, è critica d'arte, curatrice e ha all'attivo la curatela, da sola o in collaborazione con altri, di diverse mostre in Italia e all'estero.  In particolare ha curato nel 2011 Hear Me out, una collettiva al Castello Colonna di Genazzano, con la quale diversi artisti esploravano la dimensione dell'ascolto, lavorando con il sonoro e con la sua capacità di costruire immagini.

PIETRO MONTANI è professore ordinario di Estetica all'Università di Roma La Sapienza, curatore dell'edizione italiana delle opere scelte di Èjzenštejn. Si è occupato delle potenzialità e delle sfide poste agli artisti dalle nuove tecnologie, con particolare attenzione all'interattività e al lavoro dell'immaginazione "intermediale" proposto dall'opera d'arte nello spettatore.  È autore di una "trilogia" su questo tema:
Bioestetica (Carocci, 2007)
L'immaginazione intermediale. Perlustrare, rifigurare, testimoniare il mondo visibile (Laterza, 2010)
Tecnologie della sensibilità (Raffaello Cortina, 2014)

WALTER PARADISO è artista e studioso (ha conseguito un Master in Ingegneria del suono e ha da poco conseguito un dottorato su Le drammaturgie del suono nelle arti elettroniche e performative).  Il suo lavoro si colloca nell'orizzonte dell'arte video, attraverso una ricerca che coniuga l'organicità della materia e l'astrattezza dell'immaginario virtuale, in uno studio che unisce la danza, il paesaggio, il racconto. Il suo lavoro su Vimeo.




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