giovedì 2 febbraio 2017

LA RICERCA COLLETTIVA DI PROBOSCIS, URBAN TAPESTRIES

URBAN TAPESTRIES, 2004
E' un progetto che fa capo a Proboscis, che corrisponde ai due artisti Alice Angus e Giles Lane e altri associati, e che ha base a Londra. Essi stessi defininiscono il loro lavoro una pratica di  co-discovery for uncommon insight, ovvero una ricerca condotta collettivamente su idee, opinioni e pensieri, alternativi. Gli argomenti su cui si concentra il duo sono diversificati.   Si può vedere il loro sito e soprattutto i loro progetti, in questo link: 
Per quanto riguarda Urban Tapestries, segue qui una sintetica descrizione:
Come prototipo della piattaforma, si fece un percorso di nove giorni nel quartiere Bloomsbury di Londra nel dicembre del 2003.  I partecipanti prendevano in prestito un HI iPaq 5450 con cui avevano accesso per due ore (mediante un accordo stertto con Orange telefonie) al software Urban Tapestries che consentiva loro di vagare su una mappa delineata da un evidenziatore che ne marcava il perimetro (vedi la mappa in  prototype nel sito) nella quale potevano inserire i loro feedback (giochi immaginari, oppure le loro fantasie, luoghi preferiti..) sullo spazio che attraversavano.
I percorsi diventavano i fili intrecciati di un tessuto operato da diverse mani.
Al prototipo 2003 parteciparono 100 persone e i loro feedback vennero raccolti in un blog.
Questo vuole essere un modello di esplorazione delle possibili convergenze insite nelle tecnologie, in cui le persone possono inserire i lkoro contenuti, le loro storie, le loro immaginazioni attraverso un uso dei dispositivi mobili.
Le relazioni e i racconti umani creano un tessuto che disegna nuovi spazi di interazione e relazione.

DAL SITO: "Urban Tapestries is a Proboscis project exploring social and cultural uses of the convergence of place and mobile technologies through transdisciplinary research. To help us model emerging social and cultural behaviours we have built an experimental platform that allows people to author and access place-based content (text, audio and pictures). (..)
The Urban Tapestries software platform allows people to author their own virtual annotations of the city, enabling a community’s collective memory to grow organically, allowing ordinary citizens to embed social knowledge in the new wireless landscape of the city. People can add new locations, location content and the ‘threads’ which link individual locations to local contexts, which are accessed via handheld devices such as PDAs and mobile phones.
Urban Tapestries seeks to understand why people would use emerging pervasive technologies, what they could do with them and how we can make this possible. It seeks to enable people as their own authors and agents, not merely as consumers of content provided to them by telecoms and media corporations. The project centres on a fundamental human desire to ‘map’ and 'mark’ territory as part of belonging and of feeling a sense of ownership "

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