lunedì 26 febbraio 2018

SHIRO KATAKANI, DATI MNEMONICI E MEMBRANE ELETTRONICHE

Shiro Takatani, Frost frames, 1998
Nato nel 1963, Nara (Giappone), SHIRO TAKATANI vive a Kyoto (Giappone) dove dirige il gruppo DUMB TYPE di cui è stato co-fondatore nel 1984. 
Laureato in Progettazione Ambientale del Dipartimento di Arte della Kyoto City University of Arts, 
Takatani nel 1990 ha partecipato  con l'intellettuale e critico postmoderno Akira Asada al progetto per la municipalità di Groningen, nei Paesi Bassi, "STADSMARKERING - GRONINGEN / MARKING THE CITY BOUNDARIES" (Direttore Artistico: Daniel Libeskind) e successivamente nel 1998 ha realizzato  un lavoro collettivo che prevedeva  una combinazione di musica sinfonica, nuove tecnologie e immagini per il concerto DANGEROUS VISIONS, in  collaborazione  con Art Zoyd e la National Orchestra di Lille.

Ha svolto la direzione visiva per l’opera di RYUICHI SAKAMOTOLIFE,  nel settembre 1999. Questa opera è stata poi poi ripresa nel 2007 con una videoistallazione  e una performance vista anche a Roma al Roma Europa Festival.  

FROST FRAMES 1998   
installazione video, con uno schermo satinato verticale quadrato di mt 2.70 di lato, su cui vengono proiettate sulle due facce  opposte 1000 immagini digitali di paesaggi contemporanei registrati a 1/1000 di secondo e proiettati a velocità variabile da  1/30 o 1/75 di secondo. Lo schermo  non è solo un luogo di proiezione per le immagini, ma una MEMBRANA, che accoglie immagini generate elettronicamente e che la visione umana non potrebbe mai percepire. Materiale sonoro di Ryokji Ikeda.  

 OPTICAL FLAT / FIBER OPTIC TYPE 2000  (nella collezione del National Museum of Art, Osaka, Giappone). Si tratta di una scultura composta da computer che generano immagini ad alta risoluzione e lettori a fibra ottica: su un'asta  di metallo  orizzontale sono impalati  due monitor a cristalli liquidi e su ciascuno di essi è presente  un cono di fibra ottica. Sugli schermi scorrono migliaia di frammenti di immagine, con momenti di vita quotidiana, sfocati e  ad alta velocità, ingranditi o compressi attraverso i coni di fibra ottica (la cui forma è simile alle sfere delle pupille) montati sulla parte superiore di ciascuno schermo. I coni di fibra ottica sono fibre ottiche con un diametro maggiore su un'estremità e uno minore nell'altra.  Poiché il numero di pixel su entrambe le estremità è lo stesso, le immagini vi si presentano più grandi o più piccole. 
Gli "optical flat", lenti di vetro ottico levigate e lucidate in modo da risultare estremamente piatte su uno o su entrambi i lati, sono in grado di rilevare variazioni entro 1/10 di un'onda luminosa, e utilizzate a livello industriale per  misurare la levigatezza delle lenti ottiche, in spettrometria. 
















Spettacolo teatrale. La prima mondiale è stata a giugno del 2008, come parte del Festival “Theater der Welt”  a Halle. 

"La chambre claire o camera lucida si riferisce a quei dispositivi con prismi e specchi usati come aiuti per il disegno dal vero prospettico  prima dell'avvento della fotografia camera oscura (camera oscura). Il processo fotografico come lo conosciamo oggi richiede infatti  l'oscurità di una "scatola nera" - corpo macchina fotografica, camera oscura - mentre questa performance è messa in scena interamente nella luce.
L'anno prima della sua morte, Roland Barthes ha scritto un trattato di fotografia dal titolo «La chambre claire», ma anche un requiem per la sua defunta madre, dal momento che per lo studioso una foto è un istante di morte. 
Già abbastanza interessato all'ottica e alla fotografia, ho scelto il titolo per la mia interpretazione per le sue connotazioni luminose. Ciò che mi ha ispirato nel creare il mio lavoro, tuttavia, è la nozione di fotografia come prova positiva di "THAT-HAS-BEEN" E' stato lì, ovvero il loro potere di evocare ricordi sia sociali che personali". - Shiro Takatani ( tradotto dal sito dell'artista) 

CHROMA  (2012)
Un lavoro teatrale non narrativo sul senso percettivo del colore, realizzato in collaborazione con Simon Fisher Turner, musicista che ha collaborato con il regista e artista inglese Derek Jarman  autore della sua ultima opera intitolata  Chroma: A Book of Color (1994), da cui nasce il titolo di questo lavoro.  La messa in scena lancia la freccia del tempo al contrario, partendo dal desiderio di liberare il sé dalla morte ("Unclose your eyes") e regredendo nel corso di un giorno - una vita - alla nascita ("Feedback"). GUARDA IL VIDEO 

ST/LL ( 2015) 
Un lavoro teatrale tra realtà e immaginazione, tra minime e massime dimensioni 
















CHRONO Nel 2006, nell’ambito del progetto Japan Foundation’s 2006 Australia-Japan Exchange Project “Rapt! 20 contemporary artists from Japan”, è stato selezionato per l’esposizione stabile di un mese in Australia. Circa 10.000 immagini sferiche del cielo,  riprese da una camera digitale in fish eye, in un solo giorno dall'alba al tramonto, in diversi luoghi del deserto australiano, vengono proiettate a flash ad alta velocità su un piccolo schermo di fibra ottica.  






CAPE FAREWELL  2007 
Takatani ha partecipato al viaggio nell’Artico (Groenlandia e Islanda) in barca a vela per una  spedizione  nel 2007 che ha ispirato una mostra nel luglio-agosto del 2008 a Kagakumiraikan (National Museum of Emerging Science and Innovation) in Tokyo. 

LIFE - fluid, invisible, inaudible ...  2008
GUARDA IL VIDEO che documenta la videoinstallazione.

Installazione audiovisiva  in collaborazione con Ryuichi Sakamoto, commissionata dal Yamaguchi Center for Arts and Media (YCAM ). Nel Maggio 2008 è stata realizzata anche la versione DVD di LI FE – fluid, invisible, inaudible...

LIFE - fluid, invisible, inaudible…(2007):  la prima europea è stata  alla mostra Digitalife a Roma, 2007.  Mentre gira liberamente dentro all’installazione, il visitatore può sentire come il rapporto tra l’ambiente e la percezione (udito e vista) può venire espresso in un modo al contempo complesso e fluido, in una combinazione di suoni e visioni. Questi due artisti, Takatani e Sakamoto,  hanno iniziato la loro collaborazione quando Shiro Takatani era responsabile della supervisione delle immagini per “LIFE”, un’opera di Ryuichi Sakamoto debuttata nel 1999. Modellata sulla versione del 1999, la nuova installazione all' YCAM è stata concepita con delle espressioni che riflettono il mondo di oggi.
Il sottotitolo “fluid, invisible, inaudible…” evoca elementi che sono percepibili o impercettibili; un accesso a qualcosa di amorfo, incerto o irriconoscibile, nonché ai cambiamenti in noi stessi.
L’installazione consiste in 9 vasche riempite di liquido, di circa un metro e mezzo di lato e 30 cm di altezza, realizzate in materiale  acrilico trasparente,  sospese nell’aria a una altezza di 2,4 metri da terra. Ciascuna vasca d’acqua è posizionata tra altoparlanti, anch’essi sospesi nell’aria. All’interno di ciascuna vasca, c'è una composizione con flusso regolabile in cui si genera  una nebbia artificiale attraverso onde a ultrasuoni. Questi 9 blocchi di nebbia servono come schermi per la proiezione dell' immagine dal soffitto verso il basso. La nebbia determina il modo in cui le immagini diventano visibili e riflesse infatti esse vengono proiettate sui 9 schermi di nebbia, alcune volte all’unisono e altre volte in maniera indipendente.
Le immagini e i suoni possono essere o meno sempre sincronizzati,  e talvolta si sente solo il suono senza immagini.
Fondamentalmente tutto è controllato, anche se l’intero contesto può cambiare radicalmente per qualche stimolo che può essere innescato da sensori, distribuiti negli spazi espositivi. I contenuti delle immagini e il suono vengono digitalizzati attraverso  computer per poi essere elaborati.  

EXPERIMENTAL LIVE 
Installazione audiovisiva . Nel giugno del 2005, davanti agli alloggi del Lama Buddista, nel Tempio Zen Honen-In a Kyoto, è stata presentata la performance EXPERIMENTAL LIVE, con utilizzo di laptop e immagini. Nello stesso mese, Sakamoto e Takatani hanno collaborato dal vivo a una performance commemorativa per  Susan Sontag alla Kyoto Zokei University. Le immagini, nelle quali vengono proposti arrangiamenti dei ritratti della Sontag  con i segni di punteggiatura dei suoi scritti, sono combinate con i suoni a mo’di collage, con la sovrapprosizione di altri vari suoni sull’opera “Spiegel im Spiegel” di Arvo Pärt. 


3D WATER MATRIX | ST\LL, 2016, esposto per la prima volta alla mostra Digital Life, Roma Europa Festival, 2016 

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